La storia

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Prima dell’unione del Ducato di Modena al Regno d’Italia, avvenuta nel 1860, a Castelnuovo c’era solo una scuola elementare maschile che aveva sede in una stanza della vecchia casa comunale. Negli anni 1861-63 fu aperta anche una scuola elementare femminile e, a Montale, una scuola elementare maschile. L’istruzione non era però ancora obbligatoria, lo diverrà solamente nel 1877 con la legge Casati. Negli anni successivi fu aperta una scuola anche a Cavidole (1882) e, per alcuni anni (verso la fine del secolo) pure a San Lorenzo. Il problema assillante, però, era trovare i locali dove collocare le scuole. A Castelnuovo le aule scolastiche erano a piano terra del Municipio (a sinistra e a destra dell’entrata) poi, aumentando il numero dei bambini, il Comune affittò anche stanze nelle case vicine. Il problema, però, era quello di potere avere un vero edificio scolastico.  

In Consiglio comunale s’iniziò a parlare di un nuovo fabbricato negli anni 1889-90, fu decisa l’ubicazione “...la località migliore e che presenta minori inconvenienti...è quella del ritaglio di terreno di ragione delli sig.ri f.lli Ferrari fu Giacomo posto in prossimità della stazione ferroviaria...”; fu approvato il progetto dell’ing. Eugenio Berti, fu acquistato il terreno (nel 1891 per il prezzo di lire 2200), ma poi... non se ne fece nulla, perché il Governo non concesse il mutuo per la costruzione. Il terreno, dapprima dato in affitto, fu perciò rivenduto nel 1899, al sig. Cappi Pietro. Si giunse così al 1908, quando il Consiglio Comunale nella seduta del 21 aprile deliberò: “... Il Presidente riferisce... che la Giunta ha formulato un progetto definitivo scegliendo la località ad est di questo castello e precisamente nell’appezzamento di terreno che dalla torre della nuova chiesa parrocchiale si porta alle fosse castellane per l’erigendo edificio scolastico in questo Capoluogo [...]".

[...]Vediamo cosa ha riportato in proposito Francesco Ferrari Zironi nella sua “Cronaca di Castelnovo Rangone” edita a Modena nel 1913: “... L’ultimo e grandioso lavoro (dico grandioso per un piccolo comune come il nostro) è stato l’edifizio scolastico. Era da molto tempo che l’amministrazione pensava sebbene impotente a dar vita a questo interessante bisogno della crescente popolazione per mancanza di locali che in paese non vi erano e che bisognava provvederli in faccia alle vecchie scuole ormai ristrettissime ed insufficienti all’utile dell’istruzione: ma per far questo si è dovuto incontrare passività rilevanti che a pagarle penserà ancora l’età futura come ha fatto l’età presente a pagare quelle della passata. [...]Allora si pensò di erigere questo fabbricato a levante del castello nell’angolo sud delle fosse ove si trova al presente; schivando così l’occasione di comperare il posto sulla proprietà altrui con utile e risparmio del comune medesimo. Anche in questa circostanza si è dovuto incontrare un secondo mutuo sì, ma ne avrà sempre il capitale che in gran parte gli frutterà l’utile da pagare i frutti della compera suddetta. Il disegno fu fatto dall’ingegnere Girò; si fece un incanto e capi mastri muratori castelnovesi presentarono le loro offerte tanto che venne accettato il progetto. Si fecero gli scavi si gettarono le fondamenta e a poco a poco la fabbrica sorse maestosa dalle sue basi sino all’ultimo vigilata lodevolmente dall’ingegnere Girò, finche fu giunta a termine e data in mano al comune ormai compita e pronta al servizio della scuola e questo fu l’anno 1910. Quando la giunta nel 1911 divise di farne l’inaugurazione, e l’epoca propizia pensò che fosse il giorno venti settembre come giorno di festa nazionale per tutta l’Italia in memoria e compimento della grande unità che successe l’anno 1870. All’inaugurazione presero parte riguardevolissime autorità; tra le quali vi furono Sua Eccellenza onorevole Antonio Vicini rappresentante la Pubblica Istruzione con altre autorità scolastiche della medesima; il Prefetto di Modena Commendator Poggi senza contare i sindaci e vice sindaci dei comuni circonvicini. Nel palazzo comunale pomposamente allestito si tenne uno splendido banchetto di settantadue coperti, il quale riuscì cordialissimo in mezzo alla più schietta sincerità di tutte le rappresentanze: alla frutta si tennero discorsi e brindisi di circostanza: dal sindaco locale Cav. Dario Ferrari, da S.E. onorevole Antonio Vicini, dai sindaci di Maranello e Formigine ed io pure come assessore lessi la cronaca di Castelnovo da me composta in versi [...]".

Ma la nuova scuola ben presto si dimostrò insufficiente, sia per l’aumento demografico, sia perché di lì a pochi anni furono istituite anche a Castelnuovo le classi quarta e quinta. Si ricorse a turni, e la quinta fu alloggiata in un’aula sotterranea, ricavata dai magazzini (a livello di via Conciliazione), ma il problema non fu risolto. Anzi! Il 21.11.1936 il Podestà Augusto Castelfranco “… premesso che l’aumento della popolazione scolastica del Capoluogo verificatasi nell’ultimo decennio, rende necessario lo sdoppiamento di quasi tutte le classi con conseguente riduzione dell’orario giornaliero a sole tre ore per sezione con evidente scapito dell’insegnamento… delibera di provvedere alla redazione del progetto di un nuovo edificio scolastico composto di otto aule,  del refettorio con annessa cucina e della palestra di ginnastica, affidando il progetto all’ing. Silvio Zanasi…” (il progetto fu  firmato anche dal tecnico comunale, l’ing. Sergio Giuliani di Modena). Il luogo scelto per il nuovo edificio era “tra l’asilo infantile ed il campo sportivo”, si tornò insomma alla vecchia posizione vicino alla stazione ferroviaria (anche se il terreno non era quello acquistato poi rivenduto quaranta anni prima). La nuova scuola intitolata a “Costanzo Ciano” fu inaugurata nel 1939. Nello stesso anno, il Podestà deliberò (delibera n. 52 del 18.4.1939) di donare il vecchio edificio scolastico “al Fascio, perché sistemandolo convenientemente possa farvi sorgere la Casa del Fascio”. La donazione riguardava i nove vani già destinati ad aule scolastiche, escludendo dalla donazione “i magazzini sottostanti all’edificio, dei quali l’Amministrazione si riserva la proprietà”.  

Dal 1939 al 1999 le “vecchie scuole” furono completamente ristrutturate due volte: la prima, nel 1942 per farne, come detto, la Casa del Fascio.

[...]La seconda profonda ristrutturazione, avvenne, però nel 1974-75, per adibire lo stabile a sede provvisoria della scuola media (la spesa ammontò a 75 milioni).

[...]Poi, dopo la costruzione del nuovo edificio della scuola media, in piazza G.Brodolini (sul finire degli anni ’70) quelle aule rimasero inutilizzate.

[...]Ma non è finta, perché nel 1982-83, per un paio d’anni, al secondo piano furono ancora ospitate classi delle scuole elementari (si stava infatti ristrutturando l’edificio scolastico di via Matteotti che, al termine dei lavori, fu di nuovo inaugurato domenica 23 marzo 1986).
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Tratto da un articolo presente sul Calendario di Castelnuovo Rangone, scritto da Marco Gibellini. A lui vanno i nostri ringraziamenti per le informazioni ricevute.